Un terzo degli elettori italiani hanno partecipato al referendum sulle trivelle. Un risultato che nel Veneto è stato abbondantemente superato dalla partecipazione di quasi un milione e 400 mila elettrici/elettori al voto di ieri. Un risultato che consideriamo ampiamente positivo anche se non è stato superato il quorum previsto per validarne il risultato.
La stragrande maggioranza di chi ha scelto di votare, di rompere la gabbia della disinformazione e del silenzio, della pulsione sempre più diffusa all’astensione da ogni forma di partecipazione, su cui ha puntato con mezzi anche illeciti il governo, ha fatto una scelta chiara e netta.
E’ una maggioranza politica che indica come la parte più consapevole del paese ha chiara la necessità di dismettere un modello di produzione e di ricerca delle fonti di energia basate su un modello non più sostenibile, coerente solo con gli interessi delle grandi multinazionali del settore, della finanza e delle banche, fonte di conflitti, di dipendenze economiche e politiche, e di minacce letali all’ambiente e alla stessa riproduzione della vita sul pianeta. Il mancato raggiungimento del quorum, non può oscurare questa realtà.
Un primo passo in avanti è stato fatto. Su questa base – nel Veneto quasi il 40% delle elettrici e degli elettori – si può sviluppare con più forza la campagna di raccolta firme sui referendum sociali per difendere i diritti del lavoro, l’ambiente e la scuola pubblica e per il NO alla riforma della costituzione.
In autunno il referendum confermativo previsto sulle modifiche della nostra legge fondamentale non prevede il quorum. Il Partito Democratico, il governo Renzi/Alfano insieme ai suoi mandanti, gli interessi del blocco italiano, europeo e internazionale della finanza e delle multinazionali, ha poco di cui gioire: la battaglia continua e l’esito non è per nulla scontato.
Rifondazione Comunista che nel Veneto si è mobilitata per il referendum sulle trivelle, dal Cadore al Basso polesine, dalla provincia di Verona al Veneto orientale, impegnerà tutte le sue forze e continuerà a dare il suo contributo nei comitati per difendere la democrazia, il lavoro, l’ambiente e la scuola pubblica.
Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione Comunista Veneto