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IL CAPITALISMO USA SI MANGIA L’EUROPA, E LA GERMANIA SI MANGIA I PAESI PERIFERICI.

Dice Pierluigi Bersani: “Oggi a Monti diremo di andare avanti e che «bisogna trovare la strada per mettere in sicurezza il Paese, ma rendiamoci conto di quali ammaccature si possono evitare”.  E’ difficile capire come evitare ammaccature con una manovra da 800 miliardi in venti anni, ma Bersani questo non vuole farlo sapere alla sua base elettorale. Six Pack, Euro Plus Pact, Fiscal Compat, nomi incomprensibili al limite dell’esoterico finanziario, accordi presi di volta in volta con firma sovrana da Berlusconi senza che un parlamentare dicesse una parola. Senza che un media di regime ne desse informazione. Monti continuerà a firmare accordi capestro come ha fatto Berlusconi, ed il 30 gennaio si chiude un’ altra pesantissima intesa a Bruxelles. Bersani ha deciso così, in maniera pressochè definitiva, di consegnare il PD al destino degli altri partiti socialdemocratici che in tutta Europa hanno appoggiato l’austerity dopo aver annaffiato per decenni l’albero sul quale impiccarsi. Monti ha il via libera senza nessuna contropartita. Segnalo inoltre il silenzio della CGIL e della CES di questi giorni. Il fatto che il maggior sindacato italiano non organizzi nulla  rispetto alla visita della imperatrice MErkel in Italia il 20 gennaio segna dal mio punto di vista una scelta di campo netta ed un arretramento enorme delle mobilitazioni messe in campo negli scorsi anni contro l’austerity. Non identificare nel processo europeo della revisione dei trattati la matrice principale delle politiche di austerity è un gravissimo errore di sottovalutazione politica. Non sono un economista, ma alcuni punti mi pare siano chiari. Pongo pertanto alcuni elementi di riflessione a partire dalle notizie di questa giornata. Oggi il Governo tedesco ha annunciato che  «Non c’è alcun cambiamento del Governo sul ruolo della Bce», il che vuol dire che “l’avanti tutta” di Bersani non è altro che un correre a testa bassa contro il muro della recessione, avendo una banca centrale che può decidere, di fatto in maniera del tutto indipendente, il nostro destino. Altro che eurobond per finanziare la crescita! Porte libere alla speculazione per devastare i nostri conti e far passare poi all’incasso il capitalismo prussiano.  La cannibalizzazione della nostra economia nazionale è quindi alle porte, come una ulteriore devastazione del nostro welfare. Anche oggi gli spreads si aggirano attorno ai 500 punti e, altro dato significativo, i depositi overnight sono saliti al massimo storico. I depositi over night (ad un giorno di scadenza ) presso la BCE delle banche private segnalano il fatto che il capitale privato non circola più come prima. Ciò vuol dire un’ ulteriore stretta per gli investimenti per le aziende dei Paesi che hanno più problemi di liquidità. La BCE insomma sta facendo di tutto per mandarci in recessione non finzionando come prestatore di ultima istanza il nostro stato e non mettendo vincoli alle banche.
A fine giornata poi è arrivata la notizia del declassamento  della Francia  e di altri Paesi europei -tra cui l’Italia-  da parte dell’Agenzia S&P. Nello scontro tra aree finanziarie è del tutto evidente che le agenzie di rating private svolgono un ruolo fondamentale nella guerra del debito tra USA ed Europa. Mi chiedo ma come mai i governi in Europa hanno macellato i nostri diritti e non hanno fatto nulla per chiudere o limitare il ruolo delle agenzie di rating?

Qualche settimana fa, Gotti Tedeschi -che  non è un comunista- ha chiarito bene il ruolo delle agenzie di rating  nella guerra di sostituzione tra il debito usa e quello europeo. Staremo a vedere! Tutto fa presupporre che il capitalismo finanziario americano stia mangiando quello europeo, e che il capitalismo tedesco stia cannibalizzando quello dei paesi periferici. Crisi e ristrutturazione, pesce grande mangia pesce piccolo. In questa partita la sinistra tutto deve fare tranne che mettersi con il capo chino e sperare che la situazioni migliori per intervento della mano divina del dio mercato. Occorre  elaborare al più presto un’ ipotesi programmatica praticabile di lungo periodo. Non resistuire il debito, minacciare una limitazione del mercato unico europeo. Questi sono elementi da prendere seriamente in considerazione. La lotta di classe nel corso della storia non si posiziona mai sullo stesso piano, ed oggi dobbiamo valutare seriamente cosa vuol dire avere al governo gli interessi diretti del capitale senza nessuna possibilità di patto sociale tra lavoro e capitale. Pur essendo estremamente veloce questo processo, pur segnando un cambio di fase definitivo, ci sono margini per disvelare l’elemento di classe delle manovre di volta in volta. Per questo la manifestazione di Roma del 20 gennaio contro Merkozy e Monti  può rappresentare la prima tappa di un percorso che mette insieme la critica alle finanziarie del nostro Governo con la critica al direttorio MErkozy e le politiche di austerity.
by Francesco Piobbichi dal sito www.controlacrisi.org